Dennis Valle: lo stile, il marketing e la moda
Da 30 anni ti occupi di marketing nel settore moda: ci puoi raccontare un po' di te, spiegando come è nata la tua passione per questo mondo e in che modo si è evoluta la tua carriera professionale?
In realtà, è successo tutto quasi per caso: dopo il liceo, mi sono iscritto a medicina, ma non sono riuscito a conciliare l’obbligo di frequenza con la necessità di lavorare per mantenermi. Così a 21 anni ho deciso di seguire un’altra mia passione, quella per la grafica e la fotografia, e ho iniziato a lavorare nello studio di un amico, proprio nell’epoca in cui la digitalizzazione stava trasformando radicalmente tutti i settori. Dopo pochi anni, sono entrato in Apple, diventando referente per le aziende che più investivano nella digital transformation e collaborando con tutti i principali marchi di moda italiani.
Il passo successivo mi ha portato in Diesel, dove mi sono occupato dell’evoluzione digitale - uno dei primi al mondo - e delle campagne pubblicitarie: con il dipartimento marketing abbiamo vinto moltissimi premi, sia per la comunicazione che per l’innovazione digitale. In seguito, ho lavorato per Dolce & Gabbana e Versace, dove sono stato il Chief Marketing Officer; in entrambi i marchi ho cercato di sfruttare al massimo la mia esperienza nella comunicazione digitale, per rivoluzionare l’approccio alle sfilate e alla vendita online.
Nel 2015, infine, ho iniziato la mia avventura da consulente, che mi ha portato a collaborare con moltissime aziende della moda ma anche di altri settori, che spaziano da Pinko e Borsalino a Barilla e Edison Energia.
Parlando della tua attività lavorativa, cosa trovi più appassionante e stimolante?
Ciò che più amo è lavorare su progetti innovativi, soprattutto quando sono affiancato da un team che mi stimola e contribuisce al processo creativo. Credo molto nel valore del Made in Italy, e per questo mi appassiona lavorare con aziende che disegnano e creano i loro prodotti nel nostro paese. Sono anche convinto della necessità di un approccio responsabile e sostenibile alla moda, un aspetto che integro concretamente nei progetti di cui mi occupo.
Da dove trai ispirazione per il tuo lavoro e come alimenti la tua creatività?
Ad esempio, da incontri come questo, dal parlare con le persone condividendo storie e idee. Quando un amico o un conoscente mi racconta qualcosa - qualsiasi cosa - riesco spesso a trarre spunti e ispirazioni dalle sue parole. Oltre a questo, poi, leggo e mi informo costantemente per tenere la mente aperta: sia libri e riviste, sia newsletter che aggregano informazioni e notizie di mio interesse. Ma il rapporto umano rimane la chiave della mia ispirazione.
Come hai conosciuto il brand lirecento e cosa ha attirato la tua attenzione?
Ho conosciuto lirecento tramite Carlo Battaglino, uno dei due fondatori, che anni fa è stato mio collega quando entrambi lavoravamo in Svizzera. Lavorando insieme è nato un rapporto reciproco di stima e amicizia, e quando mi ha raccontato del progetto lirecento gli ho offerto qualche consiglio. In seguito, Alessio Cursi, Head of Design di lirecento e mio amico, mi ha fatto scoprire il marchio più da vicino.
Ciò che mi piace di lirecento è l’attenzione al dettaglio, che permette di rendere unico un capo essenziale come il pantalone chino da uomo, e il fatto che tutti i capi della collezione sono studiati per essere passe-partout, e abbinarsi perfettamente ad outfit formali e casual. Mi ha fatto piacere notare lo stesso approccio anche alla maglieria e ai nuovi capi del “Total look” appena presentati: in tutti si percepiscono l’artigianalità e la cura per i dettagli.
Definisci il tuo stile personale. Quali sono gli elementi fondamentali che caratterizzano il tuo guardaroba e come scegli i tuoi outfit giornalieri?
Il mio stile varia molto di giorno in giorno: gli amici dicono che non mi hanno mai visto vestito due volte nello stesso modo! In realtà però ho dei capi a cui non so rinunciare: uno di questi è il pantalone, che è sempre nero, grigio scuro o verde petrolio. In generale, indosso capi senza marchi o scritte: non mi piace l’ostentazione del marchio, anche perché come diceva Totò “Da ciò che ostentano capirai di cosa sono privi”. Il tuo stile è la tua personalità, quindi non deve avere un brand.
Tutti i miei outfit, poi, sono costruiti a partire da un elemento specifico. Ad esempio, mi sveglio al mattino e decido che voglio mettermi quelle scarpe, o quel maglione, o quella giacca… e scelgo tutti gli abbinamenti in base a quell’elemento di partenza.
Mi affeziono molto ai capi, e anche per questo cerco sempre di riparare tutti quelli che si consumano o danneggiano: non è solo questione di sostenibilità, ma di legame personale.
Gli accessori e i dettagli sono spesso cruciali per completare un look. C'è qualche accessorio o particolare del tuo outfit che ami particolarmente e che consideri un tocco distintivo del tuo stile?
Se il capo fisso è il pantalone scuro, l’accessorio irrinunciabile è la pochette: ne ho tantissime, di colori diversi e comprate nel tempo, e mi piace usarle. E poi sono molto legato agli orologi, anche se non ne possiedo di grande valore o rarità. Indosso sempre i miei anelli e i miei braccialetti, che non tolgo mai.
Quanto reputi importante l'eleganza nel tuo modo di vestire e come ritieni influenzi la tua giornata?
L’eleganza è un tema molto personale e sempre un po’ opinabile, e troppo spesso viene confusa con la formalità. Vedo persone vestite benissimo, con capi formali bellissimi, ma poco eleganti; allo stesso modo vedo persone vestite “male” ma molto eleganti. Per me l’eleganza non è definita tanto dal bell’abito, quanto più da come lo porti, dalla dignità con cui lo indossi. L’eleganza è legata alla persona, piuttosto che all’abbigliamento.
Infine, hai qualche consiglio di stile o regola che segui costantemente nel tuo modo di vestire e che vorresti condividere con i nostri lettori?
Consigliare uno stile significa spingere all’omologazione. Io non ho delle vere e proprie regole, e mi faccio guidare dall’umore della giornata per scegliere quel famoso capo che fa da scintilla creativa per un outfit. Quindi il consiglio che mi sento di dare è di seguire il proprio animo: scegliere un pezzo che piace quel giorno, cercando di non ripetere tutti i giorni la stessa scelta, e poi costruire il resto attorno a quel pezzo.
Quali sono le tue passioni principali?
Ho tante passioni, ma due impegnano particolarmente il mio tempo libero: la fotografia e i motori, che siano moto o auto d’epoca.
Non sono un grande esperto di motori, ma adoro la sensazione di viaggiare all’aria aperta, e mi piace il design dei mezzi più vecchi.
La passione per la fotografia risale a quand’ero un ragazzino e comprai la prima macchina fotografica: all’epoca avevo una camera oscura amatoriale, dove sviluppavo e stampavo le mie foto. Nella fotografia ho sempre trovato un modo per approfondire il mio rapporto con le persone: amo molto la street photography e i reportage. Ancora oggi quando viaggio, ovunque vada, ho sempre con me una macchina fotografica, normalmente digitale, ma a volte anche analogica e totalmente meccanica.